Plus e trasformazioni necessari per insediarsi con successo in inediti mercati extraeuropei
DQG: grazie a skill e organizzazione interna, con i suoi progetti complessi l’azienda fidelizza i propri clienti all’insegna dell’alta qualità di prodotto e di servizio.
Per insediarsi con successo nei mercati extraeuropei esibire un prodotto di qualità non è più sufficiente. L’azienda che voglia internazionalizzare efficacemente in nazioni distanti al Bel Paese deve possedere skill di comprensione e adeguamento alle differenze culturali, lavorative, operative a cui andrà in contro, vantando una “vision” forte e una struttura capace di rispondere con efficacia alle sfide che ogni giorno si porranno in queste complesse avventure imprenditoriali.

Lo ha ben compreso DQG, realtà di Gambellara (in provincia di Vicenza) specializzata nella realizzazione e installazione di infissi in Pvc e Pvc/alluminio; il 4% del fatturato totale (32 milioni di euro previsti per fine 2022) è destinato a un export approcciato dalla solida strategia manageriale dell’ingegner Paolo Tosti, amministratore unico, un approccio che garantisce stile e qualità per cui è conosciuta DQG, coniugati però alle reali esigenze di ogni Paese cliente.
Presente con soddisfazione in alcuni Paesi europei, DQG sta sviluppando il mercato asiatico e quello americano per cui sono in fase di ottenimento le certificazioni necessarie per adempiere le condizioni delle zone in “fascia uragani”, come la Florida. A incarnare la sfida maggiore sono i Paesi africani in cui si stanno riscontrando ottimi risultati ormai da 10 anni. Mercati di spiccato interesse sono il Ghana, la Tunisia, il Benin, il Senegal, l’Uganda, la Nigeria e, presto, il Kenya (dove DQG parteciperà per la prima volta all’importante fiera BuildExpo Africa a giugno 2023).

“In buona parte di queste realtà siamo giunti tramite il passaparola dei clienti – spiega l’ingegner Tosti – l’Uganda ci ha stupiti per la fiducia concessa al nostro operato. Si tratta di un territorio dove abbiamo già concluso quattro cantieri di grande entità e nel quale stiamo acquisendo ulteriori ordini in ambiti di edilizia top di gamma. È un mercato vicino per modalità e cultura a quelli europei, amante dei dettagli, delle rifiniture particolari e di quel made in Italy che ancor oggi significa garanzia di qualità nel mondo.”
Il modus operandi della DQG assicura al cliente e al suo progettista una consulenza continua, con personale specializzato e tecnici senior che si recano in loco per le necessarie misurazioni e soprattutto per il monitoraggio della corretta esecuzione del prodotto. “Inutile vantare serramenti tecnologicamente innovativi se poi l’installazione non viene eseguita a regola d’arte – precisa Tosti – I nostri servizi di affiancamento agli operatori locali si rivelano perciò un plus ad alta fidelizzazione.”

In un caso specifico, quello del Ghana, grazie a Casa Palladio Ltd, commercializziamo il nostro prodotto e supportiamo su tutto il territorio i clienti dal punto di vista tecnico. Il nostro è, a ben vedere, un prodotto impossibile da vendere con continuità ‘a distanza’. Oltre alla consulenza specifica ai serramenti, la società mette a disposizione un interior designer per ideare con il cliente le zone giorno, notte e bagno, proponendo soluzioni di aziende leader del made in Italy. Il Ghana ama senza riserve l’italianità ma è assente una cultura delle rifiniture: da qui l’idea di presentarci come partner dei loro architetti con la nostra squadra di lavoro, così da assicurare installazioni e realizzazioni ‘chiavi in mano’. Siamo inoltre presenti nel Paese con due showroom, uno ad Accra, la capitale, e uno a Kumasi”. Tra i rari casi di azienda del settore a esportare in Paesi non limitrofi, DQG guarda al futuro con l’intenzione di ampliarsi: “Stiamo ragionando per aprire il capitale ad acquisizioni o scambi azionari – conclude Tosti – dobbiamo crescere, magari per linee esterne, costituendo veri e propri poli che abbraccino tutto ciò che riguarda il foro finestra, dal monoblocco alle zanzariere passando per sistemi oscuranti e fino all’imprescindibile ambito del risparmio energetico.”
Per visualizzare l’articolo, clicca qui.